UN
PLAUSO AL SIG. PROF. MONTI & ALLA
SUA CRICCA… DAL MOVIMNTO SOCIALE D’AZIONE E DAL FRONTE MISSINO!
Un
altro caso da tragicommedia a Palermo: le mutande prendono il posto della
cultura… e i dipendenti vanno vanno a casa!!!
Chiude la libreria Flaccovio di via Ruggiero Settimo, un’autentica
‘’istituzione’’ a Palermo, per la sua storia e per il ruolo che ha avuto nella
cultura cittadina. Al suo posto, tra poco, aprirà un negozio di intimo: mutande
e pigiami, sia pure griffati. La cessione in cantiere, infatti, è quella
con il marchio di underwear Tezenis, il ‘’vicino di casa’’ che si allarga:
sullo stesso marciapiede, da tempo, c’è già un punto vendita che fa parte del
gruppo Calzedonia. Qualche giorno fa, i dipendenti di Flaccovio, ancora ignari
dell’imminente chiusura, avevano denunciato ai sindacati l’ingresso in libreria
di alcuni impiegati dell’azienda Tezenis che – senza preavviso – avevano
scattato fotografie e preso misure, sotto gli occhi allibiti dei clienti.
Segnali inequivocabili confermati, nelle ultime ore, dall’annuncio ufficiale:
si sbaracca. Ora i 28 lavoratori di Flaccovio sono in cassa integrazione e i
sindacati annunciano battaglia, ma secondo l’Ali, Associazione librai
italiani, il mercato a Palermo e in Sicilia quest’ anno è in calo del 15 per cento (dovuto alla paralisi della crisi
economica-finanziaria del nostro paese).
E così arrivano
le mutande al posto dei libri. Con tutto il rispetto per il genere di
abbigliamento più antico del mondo, forse il più necessario, e sicuramente il
più soggetto a continuo ricambio (‘’è inutile che le chiamate mutande’’, disse
un celebre umorista, ‘’se poi non le cambiate mai’’), la notizia dell’addio di
Flaccovio è di quelle che ti fanno andare la giornata per traverso.
Perché quella che
da oggi si presenta con le vetrine oscurate da fogli di giornale, non è una
libreria qualunque, ma un pezzo di storia di Palermo. A fondare il
negozio di via Ruggero Settimo nel 1938 fu Salvatore Fausto Flaccovio (padre di
Sergio e Francesco, che in questi anni hanno gestito i punti vendita e l’omonima
casa editrice), l’uomo che inventò per primo l’idea della libreria ‘’aperta’’:
formula innovativa, per l’epoca, che consentiva a tutti di entrare, consultare
i libri e, soprattutto, di leggerli senza limitazione. Da allora la sua
libreria è stato il luogo d’incontro di tutti i palermitani interessati al
mondo della cultura. Nel dopoguerra, una parte del locale di via Ruggiero
Settimo fu adibito a galleria d’arte, frequentato da artisti come Renato
Guttuso, Ugo Attardi e Bruno Caruso. Negli anni ’70, poi, Flaccovio acquistò la libreria Dante, in via Maqueda, la più antica di
Palermo, con un intervento che salvò un vero e proprio pezzo di storia
cittadina, conservando la storica insegna e il prezioso arredamento degli inizi
del ‘900. Anche questa, ora, è destinata alla chiusura.
Non era un
libraio qualsiasi, Salvatore Fausto Flaccovio. Fu tra i primi
lettori del manoscritto del ‘’Gattopardo’’, che a Tomasi di Lampedusa avrebbe
dato gloria postuma. E fu proprio lui a spedire il romanzo a Elio Vittorini affinché
lo accogliesse nei ‘’Gettoni’’ di Einaudi. A dieci anni dalla sua morte,
avvenuta nel 1989, una mostra allestita allo Spasimo, a Palermo, raccontò con
fotografie, manifesti e cataloghi, la storia della celebre libreria di via
Ruggiero Settimo con le immagini dei più illustri visitatori: Renato Guttuso,
Leonardo Sciascia, Alba De Cespedes. Mara Abba, Giangiacomo Feltrinelli, Cesare
Zavattini, Arnoldo Mondadori, Mario Soldati, Riccardo Bacchelli.
Negli ultimi
anni, l’impegno dei figli ha permesso di tenere in piedi sia la libreria di via
Ruggiero Settimo che quella più piccola di via Maqueda: pur avendo perso il
ruolo di centro propulsore della vita culturale cittadina, entrambe sono
rimaste fino ad oggi le più prestigiose di Palermo. Oggi Sergio Flaccovio
promette che proverà a rilanciare l’attività editoriale puntanto sull’e-book, ma le librerie chiudono i
battenti: con loro, se ne va una certa idea della libreria, piccolo ‘’salotto’’
di cultura, luogo di incontro e di confronto tra lettori, ma anche ovattato
rifugio di intelligenze e di visioni del mondo. Qualcuno dice che è il
segno dei tempi. E i tempi, parafrasando Bob Dylan, they are a-changin’: stanno
cambiando.
L’idea ‘’democratica’’ della
libreria on-line impazza. Trionfano i punti vendita multimediali: non solo
negozi di libri, ma modernissimi ‘’store’’, un po’ grandi magazzini, un po’
sale di ristoro, con bar, caffetterie e oggettistica. Cambia la fruizione del
libro ed e’ presto per dire se e’ un bene o un male. Ma via Ruggiero Settimo,
senza Flaccovio, non sara’ piu’ la stessa. La perdita di una libreria, diquesta libreria, e’ la perdita della memoria, e’ la perdita di un
pezzo di Palermo che ha tentato di fare argine contro l’incultura e l’arroganza
mafiosa. Diceva Cesare Pavese che ‘’la letteratura e’ una difesa contro le
offese della vita’’. Da oggi, a Palermo, siamo ancora piu’ indifesi.
![]() |
| POVERA LA NOSTRA ITALIA!!! |

No comments:
Post a Comment